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( votes)Si sente spesso dire che la prima fonte di introiti dell’ISIS è rappresentata dal contrabbando di petrolio. Questo è vero in parte perché, anche a causa del rallentamento delle capacità estrattive previsto per i prossimi anni, una delle principali fonti di guadagno è rappresentata dalla produzione e dalla vendita di una droga, il Captagon.
Prima del conflitto siriano, il Captagon, una molecola costituita da Teofillina (dalla struttura e dagli effetti simili alla caffeina) e Anfetamina, legate insieme da un ponte etilico, era per lo più prodotto in Libano. Ora, stando a delle stime riportate da Reuters, il maggiore produttore è proprio la Siria, paese che “ospita” la capitale dello Stato Islamico: al Raqqa.
Di per sé la molecola non ha effetti biologici rilevanti, ma, quando viene introdotta nell’organismo umano va incontro a processi metabolici che la scindono nelle sue due componenti. Da un lato abbiamo la Teofillina, che si trova anche in concentrazioni irrisorie (meno di 1 mg/l) negli infusi del the, e che ha un’importante proprietà antiasmatica favorendo il rilassamento della muscolatura liscia e liberando i bronchi. Dall’altro lato abbiamo l’Anfetamina, il principale elemento psicoattivo presente nel Captagon. L’effetto delle anfetamine è quello di incrementare il senso del piacere, aumentare il senso d’allerta e diminuire il senso della fame, del sonno e della fatica. E’ soprattutto questa molecola, quindi, che trasforma i guerriglieri dell’ISIS in “superuomini” pronti e disposti a tutto. Ma sono davvero superuomini?
Secondo Richard Rawson, co-direttore del Programma sull’abuso di sostanze UCLA, non è proprio così e questo perché il Captagon è di gran lunga meno stimolante rispetto all’Adderall: l’anfetamina assunta “pura”. Questo per via del fatto che il metabolismo umano non è in grado di scindere tutte le molecole di Captagon che vengono assunte. Pertanto, la quantità di Captagon scisso in Anfetamina e Teofillina è inferiore rispetto alla quantità totale di Captagon ingerito.
Quindi, molti degli effetti che vengono attribuiti al Captagon soprattutto dalla stampa, non sono del tutto veritieri. Per esempio, non è vero che il Captagon non faccia percepire il dolore. Piuttosto il soggetto che lo ha assunto lo percepisce di meno per il semplice fatto che la sua attenzione è focalizzata altrove.
La domanda a questo punto può sorgere spontanea: ma se il Captagon non ha effetti così eclatanti, siamo sicuri che i soldati dello Stato Islamico lo assumano veramente, oppure ingeriscono meta-anfetamine vendute sotto il nome di Captagon? Nessuno ha ancora mai avuto occasione di analizzare le pastiglie effettivamente assunte dai guerriglieri dell’ISIS (anche se sono state sequestrate diverse tonnellate di pastiglie di Captagon provenienti dalla Siria a conferma del ruolo di primo piano che ha questo Paese nella sua produzione e distribuzione); quindi, questa domanda rimane, per ora, senza risposte. Ciò che è certo, però, è che, con un prezzo di produzione di pochi centesimi ed un prezzo di vendita che oscilla tra i 5 e i 20$, il Captagon rappresenta una delle fonti di sostentamento più importanti per i jihadisti.
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